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Termine utilizzato per indicare la scuola di BJJ
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Letteralmente “arte morbida”, l’arte del BJJ è stata sviluppata con l’idea che è possibile contrastare la forza di un avversario concentrandosi sulla tecnica e sulle leve
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In portoghese “branco”, colore della cintura di partenza con cui si comincia lo studio del BJJ
In portoghese “azul”, colore della cintura di secondo grado
“Arco e freccia”
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Paese di origine della famiglia Gracie, la quale ha dato vita a questo stile di Jiu Jitsu, determinandone quindi la denominazione
“Brasilian Jiu Jitsu”, “BJJ”; come appendice del Kōdōkan Jūdō, negli anni venti, il maestro giapponese Mitsuyo Maeda portò i fondamentali del ne-waza in Brasile, insegnandoli a Carlos Gracie e Luis França; nacque così il Brazilian Jiu Jitsu, attraverso sperimentazioni, pratica e adattamenti per opera del maestro Hélio Gracie e del fratello Carlos
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In portoghese “faixa”, fascia colorata che serve a tenere chiuso il GI e ad indicare il grado di esperienza del praticante
(com-ba-ci); comando con il quale l’arbitro dà inizio all’incontro
Comitato Olimpico Nazionale Italiano, nato nel 1914, è l’organismo di governo dello sport in Italia; scoprilo cliccando qui
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Letteralmente “luogo dove si segue la via”, è il termine giapponese che indica il luogo dove si svolge la pratica delle arti marziali
“Baiana”
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Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, organismo sportivo affiliato al CONI, è una delle più antiche federazioni sportive e si occupa di lotta, pesistica e arti marziali; scoprila cliccando qui
L’obiettivo finale del Jiu Jitsu, sottomettere l’avversario, portandolo ad arrendersi e rinunciare al combattimento
Modo più comune nel BJJ per indicare il kimono
Combattimento a distanza ravvicinata, in piedi o a terra, con l’obiettivo di controllare il corpo dell’avversario
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Capostipite della famiglia Gracie, cofondatore insieme al fratello Carlos del’arte marziale del Gracie Jiu-Jitsu, internazionalmente nota come Brazilian Jiu Jitsu
International Brazilian Jiu Jitsu Federation, federazione internazionale fondata da Carlos Gracie Jr nel 2002; scoprila cliccando qui
Originariamente Ju Jitsu (o Ju Jutsu), antica arte marziale dei samurai giapponesi, dalla quale si è evoluto il Jiu Jitsu Brasiliano (Brazilian Jiu Jitsu o Brasilian Jiu Jitsu, abbreviato BJJ)
Arte marziale, sport da combattimento e metodo di difesa personale giapponese formalmente nato in Giappone con la fondazione del Kōdōkan, da parte del professor Jigorō Kanō, nel 1882
Uniforme tradizionale per la pratica di molte arti marziali, compreso il BJJ, composta da pantaloni e giacca, che viene poi chiusa con la cintura
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(lu-ci); comando con il quale l’arbitro invita gli atleti a combattere durante una fase di stallo
“Wrist lock”
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In portoghese “marrom”; colore della cintura di quarto grado
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In portoghese “preto”; colore della cintura di quinto grado, equivalente al primo dan, chi la indossa viene chiamato Mestre o Professore
Specialità di Jiu Jitsu in cui gli atleti non indossano un GI e non si può usare il tessuto sull’avversario per alcun tipo di controllo o sottomissione
“Norte-Sul”
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Sessione di allenamento aperta agli allievi di diverse accademie, in cui si lotta senza gareggiare
“Relogio”
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Forma di saluto rispettoso verso i compagni, gli avversari, il maestro, con significati diversi, come “sì”, “ho capito”, “scusa”, “ciao”. Sembra che il termine “oss” derivi da due espressioni giapponesi, Onegai Shimasu e Oshi Shinobu, che combinate significherebbero “continuare senza arrendersi, sotto ogni pressione”, sintetizzando molto bene lo spirito delle arti marziali giapponesi e il principio comune del Jiu Jitsu del “sentirsi a proprio agio nel disagio”
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Antico sport da combattimento che faceva parte dell’atletica pesante di origine greca antica e consisteva in un misto di lotta e pugilato; n combattimento era dichiarato terminato quando l’avversario era immobilizzato e impossibilitato a muoversi
(pa-rou); comando con il quale l’arbitro interrompe l’incontro
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Indica il creare un allineamento spinale stabile durante la presa per consentire la massima generazione di forza
In portoghese “Pressão”; concetto fondamentale nel BJJ, applicare pressione con il proprio corpo su quello dell’avversario, in modo da impedirgli di muoversi liberamente mentre si costruisce un’azione che porti alla finalizzazione
È la classifica dei praticanti agonisti, basata sul punteggio che gli atleti totalizzano partecipando alle gare ufficiali
Realizzato dalla UIJJ sotto l’egida della Commissione Nazionale BJJ FIJLKAM in conformità con il Rules Book IBJJF e il Livro de Regras CBJJ, disponibile cliccando qui
“Barrigada”
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Forma di allenamento in cui la lotta è volta all’applicazione delle tecniche studiate; termine usato prevalentemente per indicare per la lotta NO-GI
In portoghese “vermelho”; colore della cintura di massimo grado
Storica ASD bolognese, nata nel 1901, da sempre punto di riferimento per la pratica delle arti marziali; scoprila cliccando qui
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Forma di allenamento in cui la lotta è volta all’applicazione delle tecniche studiate; termine usato prevalentemente per indicare per la lotta con GI
“Aranha”
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Indica l’atto di mantenere la posizione acquisita per almeno 3 secondi, fondamentale durante le gare per l’assegnazione del punteggio
Compressione sulle parti morbide del collo, applicata con l’ausilio dei baveri o direttamente con gli avambracci
L’atto di arrendersi al tentativo di sottomissione dell’avversario battendo la mano su di esso o sul tatami. Si possono anche battere i piedi o urlare “TAP!”, se le mani sono imprigionate
Termine giapponese per indicare le tradizionali stuoie di paglia, usato anche per le materassine presenti nelle accademie di Jiu Jitsu
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Termine giapponese che indica chi compie la tecnica
“Sankaku”
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Unione Italiana Jiu Jitsu, il circuito UIJJ è l’insieme delle competizioni di Jiu Jitsu Brasiliano organizzate dal Settore Brazilian Jiu Jitsu della FIJLKAM; scoprila cliccando qui
Termine giapponese che indica chi subisce una tecnica
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O “Valetudo”, dal portoghese letteralmente significa “vale tutto”, sport da combattimento a mani nude e a contatto pieno, diffusosi in Brasile nella prima metà del XX secolo, usato in tornei ad interstile dalla regolamentazione minima, da esso discendono le MMA; riprende il concetto di lotta totale del pancrazio e ne è la disciplina odierna più vicina per libertà di combattimento e spirito
In portoghese “roxa”; colore della cintura di terzo grado
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